Attualità e Cultura, Ironie e Fantasie, Arti e Scienze, Musica e Spettacoli, Incontri e ...



lunedì 29 dicembre 2014

IN MEMORIA DI UN AMICO

Gita a Tivoli
Lui forse lo sapeva che gli ero affezionato, anche se tesdardamente aveva rifiutato di parlarmi da allora e anche all'inizio di questa estate.
La causa era stata una diversa visione, considerazione e e soluzione di un fatto accaduto nella nostra cerchia di amici. Avevo cercato di portare la pace, che pareva destinata a non ritornare più nel nostro Gruppo, andando a parlare con quello che aveva suscitato il pandemonio. C'ero andato in compagnia di un altro amico perché fosse all'occorrenza testimone dell tenore dei ragionamenti e dello sforzo che mi prefiggevo di portare a termine. Ma Aniello, che avevo messo al corrente di quanto volevo fare, non condivideva quella intenzione, anzi mi disse chiaramente che non avrei dovuto neppure andarci dall'amico che aveva procurato lo scompiglio. Per la verità non era neppure la prima volta, ma il rischio era che si smembrasse il Gruppo, così faticosamente costituito.
Ma il suo carattere deciso, rimasto offeso dall'ultima uscita del comune amico che io volevo riportare a ragione, non gli ha permesso di passarci di sopra; anzi, il mio - ne sono certo - lo aveva considerato uno sgarbo nei suoi confronti. La certezza di questo giudizio l'ho avuta confermata quando all'inizio dell'estate, pescandolo al telefono (fino ad allora si era fatto negare dai familiari), gli domandai ragione della sua salute, che avevo avuto sentore non fosse buona. Mi ghiacciò con un secco "... non voglio parlate con te!".
Alla vigilia di Natale ho avuto la notizia che ci aveva lasciati.. Della cerchia degli amici più cari del periodo della Leva, é il secondo che se ne é andato avanti: prima Angelo, adesso Aniello. Li avrò sempre nel cuore.
Quando ci mettemmo ad organizzare il Gruppo pensammo subito ad Aniello e ci  mettemmo a cercarlo. Era, all'epoca, 40 anni prima, uno dei più mattacchioni e ci era rimasto nella mente. La traccia era debole ma mi ricordavo che era di S. Giorgio a Cremano, ancora poco per rintracciarlo. Alla fine, dopo averlo trovato ed averci parlato, ci demmo appuntamento a Bracciano, nella vecchia Caserma, in occasione  del nostro 2° Raduno. L'incontro fu emozionante e commovente: dopo 40 anni, di cui gli ultimi due di ricerche.
Era con sua moglie, una donna con lo sguardo dolce, piena di premure per lui. L'ho incontrata ancora, anche a casa sua come ospite, proprio insieme all'amico che ero andato a cercare per ricondurlo in seno al Gruppo.
Se l'avessi saputo in tempo utile per il funerale, sarei andato a Napoli, per rivederlo ancora una volta.
Io non gli portavo rancore, nonostante il suo rifiuto dell'inizio estate.
Lo ricorderò con l'antico affetto.

Francoeffe