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lunedì 27 gennaio 2014

27 GENNAIO, GIORNO DELLA MEMORIA DELLA SHOAH


MAI PIU' !

Recinzioni e torrette del campo di concentramento di Biala Podlaska, Polonia
a cura di Francoeffe

martedì 21 gennaio 2014

BAMBOLINI FOREVER. Un contributo di Michele Turchi

L' amico Michele Turchi, Antropologo esperto e validissimo Ricercatore che si è speso molto per conoscere e far comprendere le Storie di Osteria Nuova, il nostro comune paese, attraverso una serie di pubblicazioni uscite nel corso degli ultimi 20 anni: 'Storie di un paese'
Si tratta di 3 libri editi dalla Società Sportiva Audace Resistente di Osteria Nuova, il comune Circolo Ricreativo che ci ha visti per lungo tempo attivi e impegnati in vari campi.
Il primo dei volumi uscì nel 1993, il 4° uscirà a breve.
Michele Turchi vanta una serie invidiabile di pubblicazioni e collaborazioni a Riviste, per cui rimando alla sua vasta bibliografia. Attualmente, ma ormai da tempo, abita a Compiobbi dove ha trovato un 'partner' di tutto rispetto e levatura: Berlinghiero Buonarroti, con cui ha pubblicato un lavoro 'Segni del Sacro Segni del Profano', Compihobby - Archivio del tempo che passa, 2009.
Il suo contributo odierno omaggia, da par suo, la mia Ricerca Genealogica del 2012.' I Bambolini nella Pievania dell'Antella' 500 anni di storia della mia famiglia nel ramo di Petriolo.
Questo il suo prezioso contributo.

IL BAMBOLINO

Franco Fantechi, che per molti anni ha abitato a Osteria Nuova, si è impegnato nell’arco degli ultimi tre anni in una complessa indagine sulla propria genealogia che l’ha portato molto indietro nel tempo, fino agli inizi del XVI secolo. Non è cosa di tutti i giorni scoprire radici così lontane in una famiglia di semplici mezzadri, residenti nel territorio di Bagno a Ripoli almeno da cinque secoli. In questo lungo arco di tempo si sono generate molte ramificazioni, alcune delle quali accomunate da un curioso appellativo che la famiglia si tramanda da secoli di generazione in generazione, attribuendolo al più anziano in vita di ogni linea familiare: “il Bambolino”. Il ramo dal quale proviene Franco ha lavorato per sette generazioni il podere Petriolo, di proprietà Moretti, al culmine della salita che dalla pieve di Antella sale verso villa Monna Giovannella, popolarmente nota come “L’erta del Bambolino”.
L’appellativo è una specie di soprannome familiare, un caso non frequente, se pur non isolato. Per rimanere nella zona di Osteria Nuova sono documentate due famiglie Pacini, vicine di podere ma non imparentate, che venivano dette per distinzione “Pacin della Casina” (dal nome del podere La Casina o Antellino) e “Pacin di Brònne”, dal nome corrotto in vernacolo dell’allora proprietario, Robert Browning. Anche la famiglia Fantappiè, una delle più radicate nel paese di Osteria Nuova (dov’è documentata almeno dal 1682) è meglio nota con l’attributo “del Misciano”.
Il primo cognome Fantechi individuato risale al 1510, e risulta dal libro dei battesimi del popolo di San Lorenzo a Vicchio di Rimaggio. La prima citazione del “patronimico” Bambolino si trova invece nei registri della pieve di Ripoli in data 22 dicembre 1584, quando venne battezzato Tommaso di Francesco di Lazzaro «dal Bambolino».
Il nipote di questo Francesco, Pierantonio di Jacopo, dalla Pieve a Ripoli si trasferì nel popolo della pieve di Santa Maria all’Antella, dando origine ai due rami detti “del Ginori” e “di Petriolo”, al quale appartiene Franco, i cui nonni dal 1930 hanno abitato a Osteria Nuova portandosi dietro l’appellativo.

 Michele Turchi

Pubblicato sulla pag. Facebook di “Storie di un Paese” il 18 gennaio 2014.


Stemma dei Fantechi 'bambolini' del ramo di Petriolo realizzato da Michele Turchi


a cura di Francoeffe


martedì 7 gennaio 2014

CONIGLIO IN FRICASSEA


Un magnifico piatto di Fricassea

Questo é il primo contributo dell'amico Chef Roberto Senesi, in procinto di lanciare una sua Scuola di Cucina, di cui seguirò l'evoluzione. Fin d'ora buona fortuna, Roberto.
Ingrediento per 4 persone.
4 cosce  o lombi
2 limoni
2 tuorli
2 tapinambur di misura adeguata
1 carota
1 zucchina
2 scalogni
un bel mazzetto di prezzemolo
vino bianco, olio extra vergine, sale e pepe q.b.

Preparazione:
Spolpate il coniglio, riducetelo in pezzi adeguati, che raccoglierete in un tegame insieme allo scalogno tritato, mezzo bicchiere di vino, un filo d'olio, il succo di 1 dei limoni, sale e pepe.
Fate cuocere a tegame coperto a fuoco medio per circa 25'.
Dopo 10' unite la carota, precedentemente nettata, tagliata a dadini, la zucchina ed il tapinambur tagliati a fettine. Quindi fate restringere il sugo che si è formato.
Al termine della cottura, dopo avere grattugiata la buccia dell'altro limone, l'aggiungerete con il suo succo, i tuorli ed il prezzemolo, abbondante, tritato finemente, mescolate il tutto e spegnete..
Portate la fricassea ben calda in tavola, con la sua salsa di cottura, avendo cura di scaldare leggermente il vassoio da portata. Guarnite con alcune fettine di limone.


 a cura di Francoeffe