Attualità e Cultura, Ironie e Fantasie, Arti e Scienze, Musica e Spettacoli, Incontri e ...



venerdì 7 dicembre 2012

ROBERTO E SILVANA

Non c’è dubbio, Silvana era una gran bella donna : non molto alta ma assai ben proporzionata.
 I capelli biondi e ondulati gli scendevano fino alle spalle; le onde lunghe quanto i capelli partivano quasi dallo stesso punto della testa poi, allineate,  si allargavano formando come uno scialle sulle spalle di Silvana  : una stola di lunghi riccioli biondi.
La vita stretta nella cintura fermava la gonna che le scendeva ben sotto il ginocchio; la gonna aveva di dicuro una circonferenza esagerata, tanto che era sufficiente un piccolo movimento rotatorio per vederla gonfiare e allargarsi in una  ‘ruota’!
Certamente le  sue misure erano quelle classiche : 90-60-90.
Per strada gli uomini si voltavano al suo ondeggiare; sui marciapiedi si spostavano per farle posto : la gonna aveva delle esigenze di spazio.
Roberto in quel tempi lavorava in casa con Cosimo, il babbo : riparavano macchine da cucire. Non avevano bisogno di molta attrezzatura, di sicuro non ingombrante.
Piu’ avanti negli anni, sarebbe diventato il miglior carburatori sta della città.
Roberto voleva che mentre lavorava nella stanza dedicata, Silvana fosse alla sua vista : la voleva vedere continuamente alzando gli occhi da ciò che faceva. Dunque, Silvana stava appoggiata allo stipite della porta con le mani dietro la schiena a guardare Roberto lavorare.
Un giorno mentre Silvana era occupata a lavare i piatti, a Roberto, che dopo il breve pranzo aveva preso a lavorare,  venne sete : era Luglio, il caldo la favoriva e chiese un bicchier d’acqua : “ Silvana, portami un bicchier d’acqua”. “Subito, sciacquo la pentola e mi asciugo le mani”. Neanche un minuto dopo la nuova richiesta :”Silvana, il bicchier d’acqua!”. “Vengo subito, dammi tempo…”. “Silvana, me la porti o no?”. “Eccomi con quest’acqua, dai tempo di fare le cose”.
La rivoltella di Roberto era già puntata verso la porta dove Silvana stava di solito appoggiata al suo stipite. Non appena si inquadrò nella porta il colpo partì. Si conficcò proprio in uno degli stipiti.
Di certo il colpo non voleva colpirla, la Silvana. Voleva esser dimostrativo, dato che Roberto gli sibilò fra i denti : “ …e un'altra volta quando chiedo l’acqua devi correre!!”.
Erano tempi molto duri, la guerra era passata da poco e la ripresa, nel nuovo clima sociale, era lenta e a volte anche difficile. Certo che per la convivenza il carattere e temperamento delle persone era determinante e decisivo.

Francoeffe

Nessun commento:

Posta un commento