A
Firenze era in uso, fino a non molto tempo indietro, un modo di dire molto
particolare : per indicare un gran puzzo si dice(va):“…. senti che avello..”.
Credo
che solo i fiorentini comprendano il riferimento all’Avello. Per gli altri, ma
anche per i fiorentini delle ultime generazioni, conviene chiarire a cosa si
riferisce il detto. Il modo di dire
decresce nella parlata ed è sempre meno in uso.
Chissà
quante volte siete passati da via degli Avelli : è quella strada che congiunge
piazza dell’Unità Italiana a piazza S. Maria Novella. Ebbene, per chi non lo
sapesse, gli Avelli sono proprio quegli archetti, tutti decorati, gli uni
accanto agli altri in questa strada, sulla facciata della Basilica- 3 per
parte- e sul lato destro della sua facciata. “Avello” : arca sepolcrale, tomba”. Così il Devoto-Oli, ed.
Selezione dal R.D., 1974.
Gli Avelli di cui si dice, belli e artistici, sono sormontati da un archetto e sui sarcofagi fanno bella mostra di se le insegne di alcune fra le più importanti famiglie fiorentine, patrizie e nobili. Si riconoscono le insegne dei Pitti, Medici, Alberti, Cerchi, Ricasoli, dell’Antella, Mazzei e di molte altre.
Gli Avelli di cui si dice, belli e artistici, sono sormontati da un archetto e sui sarcofagi fanno bella mostra di se le insegne di alcune fra le più importanti famiglie fiorentine, patrizie e nobili. Si riconoscono le insegne dei Pitti, Medici, Alberti, Cerchi, Ricasoli, dell’Antella, Mazzei e di molte altre.
Ma,
il modo di dire da cui sono partito? Eccolo qua!
Siccome
non tutti i sepolcri erano sigillati al meglio, da questi fuoriuscivano i più
maleodoranti fetori. Al tempo la strada non era cosi (abbastanza ) larga: le
case erano addossate, quasi a contatto con gli avelli. Poiché il puzzo
proveniva da questi, ecco che per indicare un cattivo odore si dice(va) : senti che avello!!”, con buona pace di
chi vi ‘risiedeva’.
Francoeffe
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