Straziante nostalgia
della memoria, dei ricordi caldi
e appassionati,
di un mondo di toccanti colori della mente
prima ancora della tavolozza,
stesi e diffusi
con pacatezza
e affettuosa armonia.
Visione sensibile e ottimista
del vivere
come costante, positivo
coinvolgimento.
Passò dal Caffè un pomeriggio e lo colpì il colore delle porte : un bel verde-celeste, non molto usuale per l'ingresso di un locale che dopo cena 'tirava tardi'. Non ci conoscevamo.
Incuriosito entrò dentro guardandosi intorno : alle pareti c'erano appesi i quadri di una mostra in corso di un pittore. Non ricordo chi fosse l'Artista, ricordo che però Alviero lo conosceva.
Dopo che si fu presentato anche com se non sottolinearee pittore, gli proposi di pensare ad una sua mostra su quelle pareti. Il locale gli piacque molto ed i nomi che già avevano esposto lo convinsero che si poteva fare : Maranghi, Calvetti, Falconi, .... La mettemmo in data per una settimana dei prossimi due mesi a venire.
Lo invitai alla inaugurazione di quella in programma per il venerdi' successivo, quale mio ospite. Arrivò con un foglio arrotolato sotto braccio : alla fine della serata me lo porse con il suo fare da uomo semplice qual'era, come lo sono gli Artisti di razza : ' ... mi sono permesso per ricambiare....'. Il feeling era già avviato fra noi. Non fu certamente quel gesto a farlo scaturire, ma di sicuro lo rinforzò.
Nella pagina di uno dei Cataloghi che nei giorni della sua mostra, mise a disposizione dei visitatori, scrisse: 'L'ospitalità del .....è grande, quindi grazie al Caffè Pascò, credo che l'esposizione sarà ottima, come credo i risultati'.
L'invito di visitarlo allo studio non ha avuto seguito. Quando l'ho ricercato, alcuni anni dopo, era già venuto a mancare. L'affetto e il piacere della sua conoscenza e stima, ricambiati, mi hanno fatto muovere per organizzargli, con l'aiuto di un altro dei suoi amici - depositario di parte dei suoi lavori - una mostra nella sede del Consiglio Regionale : "Fiori di Primavera", dal 27 maggio al 4 giugno 2008.
' ... lo spazio scenico .... ha una solennità raccolta, mentre la dolce stilizzazione dei suoi paesaggi .... è la silenziosa narrazione per immagini di una malinconica spiritualità, ....'.
Parole, quasi versi, che Paolo Levi ha scritto per una Monografia edita dalla Galleria Pananti, nel 1999.
Mi pare non ci sia altro da aggiungere, se non sottolineare l'armonia tutta toscana del segno : la dolce silouette delle colline toscane, che per fondale hanno il profilo degli Appennini..
Toscaneggiando - olio su tela 120 x 100 |
a cura di Francoeffe