L'ingaggio della 'piccola' vedetta. - Ottobrata 1976 - |
Ho conosciuto Franco
nell’ ambito di quello che oggi si chiamerebbe “terzo settore”, un Circolo ARCI di
campagna, un po’ Casa del Popolo un po’ Società Sportiva, praticamente l’unico centro di ritrovo, a
parte le parrocchie. Sì, perché Osteria Nuova – questo è il paese – di chiese
ne ha due, fin dal Dugento, quando ancora il paese praticamente non esisteva.
Era il 1976, ero un
ragazzotto da poco eletto consigliere, timido e introverso, ma curioso e
voglioso di apprendere. Lui invece sedeva già sulla sedia – alquanto
sgangherata, peraltro – del presidente. Si era nel pieno di quegli anni oggi
ricordati come “di piombo”. Forse era vero nelle grandi città, ma dalle nostre
parti c’era molta energia positiva, molta partecipazione, ci si divertiva con
poco, la creatività era all’ordine del giorno. Fantasia al potere, si diceva, e
un po’ era vero.
Ricordo che un
giorno d’estate, ma non ricordo se fuori al
fresco o su nel bollore della segreteria, forse ispirati da Giochi senza
frontiere, venne fuori l’idea: «… perché non
si sfidano quelli della Fonte e del Bagno, gli
si fa un mazzo così». Erano i Circoli più
vicini, con la Fonte (un tempo “del pidocchio”) c’era sempre stata un po’ di ruggine, Bagno a Ripoli invece era il
capoluogo, noblesse oblige.
La sera dopo eravamo
già al lavoro. In quattro e quattr’otto, una volta che gli avversari ebbero
raccolto il guanto di sfida, si cominciarono a definire le gare, dieci in
tutto: tre classici giochi da bar: briscola, ventuno e calciobalilla; due gare
sportive: ciclismo (a cronometro) e podismo; tre giochi popolari: corsa nei
sacchi, tiro alla fune, tiro a segno; infine scacchi e rock’n’roll acrobatico.
Niente calcio, sarebbe stato troppo problematico trovare i campi.
La sfida venne messa
in calendario a ottobre, per cui venne chiamata “Ottobrata”. A parte le varie
gare, ogni sera di quel mese prevedeva un appuntamento: serate di ballo,
musica, teatro, incontri culturali. Indimenticabile la serata di teatro
autoprodotto, con la messa in scena della novella ‘La piccola vedetta lombarda’ dal
libro Cuore di De Amicis!
Un tentativo ben
riuscito di divertire e divertirsi con pochi mezzi e tante idee. Per il piccolo
Circolo di Osteria Nuova fu una vera rinascita,
ma la ventata di novità si avvertì a livello più ampio. Pochi mesi dopo nacque
il coordinamento sportivo dei Circoli ripolesi,
mentre a Bagno a Ripoli si inventò (un) ‘Il palio
delle Contrade’, che nei primi anni riprendeva
molto dello spirito di quella splendida “Ottobrata”.
Come dite, chi vinse
la sfida? Beh... lasciamo perdere, il mazzo lo fecero a noi, arrivammo ultimi,
vincemmo solo a scacchi. Ma nessuno si sentì sconfitto.
Michele Turchi
foto da : M. Benelli, P. Camiciottoli, A. Cini, F. Fantechi, M. Turchi "Appunti sulla Casa del Popolo di Osteria Nuova", Lito Isolotto - Firenze, 1983
foto da : M. Benelli, P. Camiciottoli, A. Cini, F. Fantechi, M. Turchi "Appunti sulla Casa del Popolo di Osteria Nuova", Lito Isolotto - Firenze, 1983
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