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lunedì 25 febbraio 2013

L' EVOLUZIONE D' OTTOBRE.

L'ingaggio della 'piccola' vedetta.
- Ottobrata 1976 -

Ho conosciuto Franco nell’ ambito di quello che oggi si chiamerebbe “terzo settore”, un Circolo ARCI di campagna, un po’ Casa del Popolo un po’ Società Sportiva, praticamente l’unico centro di ritrovo, a parte le parrocchie. Sì, perché Osteria Nuova – questo è il paese – di chiese ne ha due, fin dal Dugento, quando ancora il paese praticamente non esisteva.
Era il 1976, ero un ragazzotto da poco eletto consigliere, timido e introverso, ma curioso e voglioso di apprendere. Lui invece sedeva già sulla sedia – alquanto sgangherata, peraltro – del presidente. Si era nel pieno di quegli anni oggi ricordati come “di piombo”. Forse era vero nelle grandi città, ma dalle nostre parti c’era molta energia positiva, molta partecipazione, ci si divertiva con poco, la creatività era all’ordine del giorno. Fantasia al potere, si diceva, e un po’ era vero.
Ricordo che un giorno d’estate, ma non ricordo se fuori al fresco o su nel bollore della segreteria, forse ispirati da Giochi senza frontiere, venne fuori l’idea: « perché non si sfidano quelli della Fonte e del Bagno, gli si fa un mazzo così». Erano i Circoli più vicini, con la Fonte (un tempo “del pidocchio”) c’era sempre stata un po’ di ruggine, Bagno a Ripoli invece era il capoluogo, noblesse oblige.
La sera dopo eravamo già al lavoro. In quattro e quattr’otto, una volta che gli avversari ebbero raccolto il guanto di sfida, si cominciarono a definire le gare, dieci in tutto: tre classici giochi da bar: briscola, ventuno e calciobalilla; due gare sportive: ciclismo (a cronometro) e podismo; tre giochi popolari: corsa nei sacchi, tiro alla fune, tiro a segno; infine scacchi e rock’n’roll acrobatico. Niente calcio, sarebbe stato troppo problematico trovare i campi.
La sfida venne messa in calendario a ottobre, per cui venne chiamata “Ottobrata”. A parte le varie gare, ogni sera di quel mese prevedeva un appuntamento: serate di ballo, musica, teatro, incontri culturali. Indimenticabile la serata di teatro autoprodotto, con la messa in scena della novella ‘La piccola vedetta lombarda’ dal libro Cuore di De Amicis!
Un tentativo ben riuscito di divertire e divertirsi con pochi mezzi e tante idee. Per il piccolo Circolo di Osteria Nuova fu una vera rinascita, ma la ventata di novità si avvertì a livello più ampio. Pochi mesi dopo nacque il coordinamento sportivo dei Circoli ripolesi, mentre a Bagno a Ripoli si inventò (un) ‘Il palio delle Contrade’, che nei primi anni riprendeva molto dello spirito di quella splendida “Ottobrata”.
Come dite, chi vinse la sfida? Beh... lasciamo perdere, il mazzo lo fecero a noi, arrivammo ultimi, vincemmo solo a scacchi. Ma nessuno si sentì sconfitto.

Michele Turchi

foto da : M. Benelli, P. Camiciottoli, A. Cini, F. Fantechi, M. Turchi  "Appunti sulla Casa del Popolo di Osteria Nuova", Lito Isolotto - Firenze, 1983

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