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Veduta di Firenze dal Poggio dell'Incontro |
Il
bello è che lo dico e li mostro anche a chi è con me in auto. Se sono parenti o
amici riconoscono (anche se non sempre) quel che indico. Qualcuno struffia per
le tante volte ascoltate.
Una cartolina del 1915 : la Chiesa del Convento con la Cupola andata distrutta durante la 2a Guerra Mondiale. |
Che
tuttavia quella coroncina di cipressi mi tranquillizza confermandomi che sono
sulla strada di casa, nella direzione giusta. L’altra cima è quella con la vetta più arrotondata : a
guardar bene si intravedono le antenne. E’ un gran peccato che da tutte le
direzione e distanze non si possa vedere la cupola del Convento Francescano. A
me soddisfa molto riconoscere da ogni punto quelle 2 colline : sono quelle
rassicuranti di casa.
Sono
quelle su cui nasce l’olio più buono del mondo, che alla spremitura misura una
bassissima acidità : nasce extravergine da subito e da sempre.
Mi
piace pensare che un tempo questa zona era protetta da questi due colli ‘guardinghi’, uno dei quali Montepilli e
che in cima ci sia stato un castello che insieme a quello di fronte, sul colle
di Montisoni, presidiasse la vallata difendendo la città la in fondo dai
Ghibellini di Arezzo.
Spero
di non essere il solo a fare questi ragionamenti : mi piace pensare, invece,
che a molti interessi non tanto riconoscere, ma riconoscersi in alcuni segni
che c’erano prima di noi, che ci seguono nella vita e che ci sopravvivranno.
Segni che dimostrano che se anche siamo di passaggio, siamo tuttavia ancorati
ad una terra, ad una identità in cui ci riconosciamo.
Ed
anche che ci sopravvivrà quella identità,
tanto più e meglio se l’avremo mostrata perchè anche altri la e vi si
riconoscano, la mantengano e proteggano.
Francoeffe
Francoeffe
(1)
M. Casprini - S. Guerrini : ‘Alle sorgenti dell’Isone’, Edizioni C.R.C. Antella,
1996
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