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mercoledì 17 aprile 2013

I 'matinè' del collega


Non c’era verso. Non c’era verso di usare il bagno dalle 7,45 alle 8,00 di ogni mattina.
Io, ad esempio, mi alzavo alle 6,30 per andare al lavoro all’Isolotto. Dopo oltre 1 ora dall’alzata dal letto, spesso c’era la necessità di tornare al bagno, a pisciare. Niente!! C’era un collega che come ogni mattina lo occupava in quell’orario cruciale, immediatamente prima dell’entrata al lavoro. Vi entrava col giornale acquistato all’edicola all’angolo e se lo leggeva seduto sulla tazza : chissà! 
A regola la lettura  di quel giornale, ‘La Nazione’, concilia la cacca!! Ed è vero!!
Nonostante il rito quasi giornaliero di lazzi e frizzi al suo indirizzo, il collega non si scomponeva per niente. Ogni mattina al bagno col giornale, dicendo a tutti noi della sua impellente necessità.
Finchè… Un giorno io e il Piccio si pensò ad uno scherzo. Il giorno prima preparammo il necessario : un tubo di gomma lungo abbastanza; un palo per fermare la porta. Il bagno di circa 1,20 X 1,20, non aveva il soffitto ed era accanto ad un ‘altra stanzetta, provvista di lavabo con acqua calda e fredda, che serviva da spogliatoio. Arrivammo presto e preparammo il tubo attaccandolo al rubinetto dell’acqua calda della stanzetta. Prima di indirizzarlo verso il WC, facendolo passare in alto e fermatolo con dei pesi per non farlo scivolare via, facemmo scorrere acqua calda perché all’occorrenza venisse subito in temperatura.
Come al solito il collega ci trovò a fumare nel cortile e chiacchierare delle partite e di altri fatti quotidiani. Col giornale sotto il braccio – non in mano, no – ma piegato e sotto il braccio, entra come al solito nel WC. Un lampo : si blocca la maniglia della porta con il palo predisposto e si apre l’acqua girando velocemente tutto il rubinetto. Il tubo, già indirizzato verso la parete dietro alla tazza, con la spinta della pressione, non gli lasciò scampo  : ‘Buhaioli’, la bruciaaa’. In realtà era solo calda : era si calda bene, ma battendo nel muro gli arrivava addosso a spruzzo, con poca consistenza.
La porta bloccata, poi, fece il resto. Gli dette il senso della trappola, da cui gli  urli : ‘Buhaioliiii…’.
Non cambiò per questo le sue abitudini. Il giorno dopo, però, vi entrò con molta circosezion.
Ma sempre col giornale sotto il braccio.

Francoeffe

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