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Il Tabernacolo detto 'del Madonnone' |
A Firenze, sulla via
Aretina, c’è un grande e bellissimo Tabernacolo del ’400, da non molto tempo
restaurato.
Fu edificato all’inizio
di un viottolo che fra i poderi dei frati Vallombrosani, conduceva alla loro
Chiesa di S. Salvi (Saint Sauve o Salvy) Vescovo di Amiens nel VII° secolo. La
fondazione di questa chiesa pare si debba ad un fatto prodigioso : due
pellegrini francesi intendevano portare in
un sacco le reliquie del Santo a Roma. Fermatisi a dormire il luogo
chiamato Paratinula, fuori dalle
porte di Firenze, sulla via per Roma, al mattino non furono capaci di sollevarlo
a causa del suo accresciuto peso. Il segno fu interpretato come la volontà
manifesta che le reliquie dovessero restare nei pressi di Firenze. Anche il
Vescovo di Fiesole, che accorse, fu d’accordo perché li si edificasse un
oratorio dedicato a San Salvi. Sicuramente c’entrava anche l’ammirazione del
popolo verso Carlo Magno, dalle cui terre proveniva. Dante, del resto, credeva
che dopo la distruzione di Firenze da parte di Attila ‘flagello di Dio’, la
città fosse stata ricostruita dall’Imperatore “…dalla grande barba fiorita”. In
realtà la città, in stato di profonda decadenza anche per le violente
inondazioni cui era sottoposta a causa della mancata regimazione dell’Arno,
rifiorì proprio al tempo di Carlo Magno. I proprietari del terreno detto “Paratinula”, Piero di Gherardo e Lando
di Teuzzo, nel 1048, ingrandirono l’oratorio, che man mano si trasformò in un
monastero, che affidarono ad una comunità di benedettini, grandi lavoratori e
capaci di bonificare le terre circostanti su cui lavoravano per ricavarne
sostentamento. Fu affidato infatti alla comunità vallombrosana di San Giovanni
Gualberto, una regola da non molto tempo fondata.
Ma torniamo al
tabernacolo.
Questa immagine, splendidamente
affrescato da Lorenzo di Bicci, “Madonna in Trono col Bambino con Angeli e
Santi”, a ragione della grandezza dell’immagine è chiamata da sempre ‘il Madonnone’. Come la cupola del Duomo è chiamata Cupolone. Non c’è
errore di genere fra ‘cupola’, che è femminile e ‘cupolone’ nome accrescitivo
maschile. I fiorentini usano anche in altri casi questa ‘confusione’ di generi :
per esempio i fiorentini definiscono una donna grande ‘un donnone’.
Firenze è una città
devotissima alla Madonna. Oltre al ‘Madonnone’, ci sono almeno un centinaio di altri Tabernacoli a Lei
dedicati.
Francoeffe
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