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mercoledì 17 aprile 2013

Passe-partuot


L'uomo in giacca 1965 -  Disegno su cartoncino 16x21
Dopo finito di mangiare di solito uscivo a prendere un po' d'aria. Nel tegamino la mamma mi metteva di tutto : pasta asciutta, di sotto, nella parte più grande; in quella più piccola di sopra capitava che spesso trovavo la rimanenza dalla cena della sera prima.
Quando uscivi salivo le ‘rampe’ e mi perdevo a guardare il panorama dal Piazzale Michelangelo : il Duomo, Palazzo Vecchio, la Badia, Santa Croce mi erano familiari. Seguendo il verde dei viali di circonvallazione, mi immaginavo il cerchio delle mura di Arnolfo. Altre  volte e a seconda della stagione,  mi mettevo a prendere il sole sugli scalini della torre : l’ antica Porta San Niccolo’, proprio di fronte alla vasca dove la mamma raccontava che per riprendere una barchetta, lo zio Gigi ci cascò dentro. Pari, pari!! Altre volte restavo a leggere i romanzi gialli della serie di Mondadori : Rex Stout, Aghata Christie, ecc… Il principale però me lo diceva sempre : “..Non perder tempo a leggere i gialli. Impegnati a studiare, magari una lingua. In codesto modo sciupi il tuo tempo e non impari gran chè!” A quel tempo mi pareva di aver studiato anche troppo : nel 1952 avevo chiuso la carriera scolastica con la licenza Elementare!!
Quel giorno ero rimasto a leggere. Toc, Toc. Apro la porta ed un signore, dall’aria timida e incerta, mi dice di aver bisogno di una 50ina di passe-partuot : alle 16 inaugurava una mostra di xilografie a Santa Croce. Il principale a cui spettava decidere se e a che titolo fare questo sia pur piccolo lavoro, era già passato. Non si sarebbe rivisto che dopo le 17. Alle 16 c’era questa mostra : i tempi non coincidevano. Non avevo idea del valore del lavoretto, ma decido che anche se fatti gratuitamente, la ditta non sarebbe andata in rovina, per 50 pezzi della misura di 17 X 25 ca. Dopo avere spiegato questo al signore, che intanto sarebbe andato nella trattoria li vicino a ’..mangiare qualcosina..’, lo  invito a ripassare verso le 14,30. Li avrei fatti sacrificando il mio tempo di pausa.
Monto la fustella, taglio il cartone e li faccio. Alle 14,30 eccolo a prenderli. Aveva per le mani un foglietto della stessa misura dei passe-partuot. “Non so come ringraziare. Addirittura gratis, poi. Se mi permette, vorrei darle questo disegnino che ho fatto per lei”. Mi porge il cartoncino : un uomo a mezzo busto in giacca. Disegnato con una ‘biro’ a 4 colori, con il bavero ombreggiato con il vino rosso, quello della tavola. E firmato : Silvio Loffredo.

Francoeffe

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