La sera, c'era; l'auto, lo stesso; il metti, di cui dirò, riesce ancora a dare un alone di mister, di suspense. Ha qualcosa a che fare col fato, con l'incognita, come è avvenuto.
Pareva una sera come le altre : con la freschezza delle ore 22, con l'aria che entrava dai finestrini socchiusi, che come soluzione per rinfrescare l'abitacolo è migliore dell'aria condizionata con cui, a volte, si rischia il raffreddamento, se non la bronchitella estiva.
Dell'aria si è detto; dell'auto anche; dunque manca solo il fato, l'incognita, l'imprevedibile, l'imprevisto : il danno agli specchietti. Specchietti ? Si, perchè sono più d' uno : gli specchietti danneggiati sono ben 2! Il mio e quello xdell'altro. Già non l'avevo detto, ma oltre all'aria fresca, all'auto - che si capiva fosse la mia - e l'incognita, si deve aggiungere il 2ç specchietto, quello dell'altra auto.
La strada pareva - ma era - larga tanto da non ostacolare il mio sorpasso delle auto in sosta sul lato destro della strada.
Normalmente si scorre agevolmente nelle strade anche in presenza di auto in sosta su un lato. Nel caso che racconto erano regolarmente sistemate entro i box bianchi.Dunque pareva che il sorpasso si potesse fare (ma di sorpasso si trattava, essendo queste vetture in sosta regolamentata ?) come bere un bicchiere d'acqua. Ma, ecco l'incognita, il fato, l'imponderabile, l'imprevisto : nonostante l' assetto della strada consentisse lo scorrimento nelle condizioni descritte, ecco il terzo elemento : l' auto che procede in senso opposto al mio.
Dov'è il problema, vi chiederete. Eccolo, il problema : quell'auto, nonostante le mie insistenti segnalazioni, non abbassò i fari nella posizione opportuna, quella cioè che si attiva quando si incrocia un altro veicolo, tanto più in in centro abitato e illuminato. Ecco quel che mi impedì di calcolare la distanza dalle auto in sosta. D'altra parte mi parve più opportuno mettermi al sicuro da un possibile scontro o sfregamento a centro strada. Quindi strinsi un po' troppo a destra e... addio specchietti !!
In genere dopo un incidente, quando i 2 conducenti scendono dalle vetture e incrociano gli sguardi, questi sono elettrici, mandano lampi di rabbia, quando non di odio, imprecando l'uno contro l'altro, cercando di convincersi a vicenda dell' opposta responsabilità del fatto.
Stavolta la calma rassegnata di chi scrive e quella consapevole di chi ha ragione hanno prevalso su tutto. Complice (oppure protagonista) il danneggiato che, a due passi da casa, si prese l' incarico di compilare il CID, con la cura e pazienza necessarie a renderlo comprensibile alle rispettive Compagnie Assicuratrici.
Si tratta di un giovane colto e paziente, calmo e cordiale con cui mi sono ancora incontrato, dal carrozziere e altrove, per un caffè. Alcuni giorni fa mi ha fatto regalo di un suo contributo per questo Blog, che spero non sia l'ultimo, firmandosi con lo pseudonimo di Lore. Tempo al tempo.
Francoeffe
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