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Sergej Rachmaninov |
Ne
ha scritti 4, Sergej Rachmaninov, di Concerti per pianoforte e Orchestra fra il
1891 ed il 1927 : il n° 1, in Fa diesis minore, Op. 1; il n° 2 in Do minore,
Op. 18; il n° 3, di cui si occupa questo scritto, ed il n° 4 in Sol minore, Op.
40. Di questi lavori esistono incisioni
straordinarie, prime fra tutte quelle con il loro autore alla tastiera.
C’è una incisione dei Concerti nn. 1 e
2, con Leopold Stokowsky sul podio della Philadelphia Orchestra con l’ Autore
al piano. Un’altra con Andrej Gavrilov al piano e Riccardo Muti alla testa
della stessa orchestra - della quale è stato per diversi anni Direttore
principale e artistico - che eseguono i Concerti nn.2 e 3. La Philadelpia è
diretta anche da Eugene Ormandy nei Concerti nn. 3 e 4 con l’Autore al piano.
Queste sono solo alcune fra le più importanti incisioni dei 4 Concerti. Sergej
Rachmaninov era considerato un grande pianista, un funambolico virtuoso della
tastiera, al di la e oltre l’esecuzione dei suoi lavori. E il Concerto n° 3
non scherza affatto : per la sua esecuzione occorre un pianista che abbia
grandi tecnica e doti di virtuosismo. Non si intende esaminare questi capolavori dal
punto di vista musicale. Il compito è lasciato al critico. Interessa invece
soffermarsi sull’impatto emozionale che provoca il n° 3: il ‘Rach 3’!, ed
invogliare al suo ascolto.
Interessa molto evidenziare in particolare il 3° movimento
: Finale:alla breve. Preme però anche suggerire la visione del film “Shine”, una produzione australiana del 1966.
Il
film racconta la storia di un pianista che, influenzato dal padre fin da
ragazzo, resta completamente coinvolto dal 3° Concerto e come stregato dalla e
per la sua esecuzione fino a diventarne ossessionato, tanto da allontanarsene
rimanendo come vuoto dentro, come senza anima.
Successivamente
la difficoltà del pianista viene superata ed ottiene un grande successo
artistico.
Anche
il Concerto n° 2 è stato usato dal cinema per alcune colonne sonore, fra le
quali : nel 1946 da D. Lean per il film ‘Breve
incontro’ e nel 1954 da B. Wilder, per “Quando
la moglie è in vacanza’.
Fatevi
allora rendere dalla voglia di ascoltarlo/i o anche solo dalla curiosità.
Voglio
sperare che questo scritto l’abbia indotta !!
Francoeffe
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