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mercoledì 28 agosto 2013

Il Rach 3


Sergej Rachmaninov
Ne ha scritti 4, Sergej Rachmaninov, di Concerti per pianoforte e Orchestra fra il 1891 ed il 1927 : il n° 1, in Fa diesis minore, Op. 1; il n° 2 in Do minore, Op. 18; il n° 3, di cui si occupa questo scritto, ed il n° 4 in Sol minore, Op. 40. Di  questi lavori esistono incisioni straordinarie, prime fra tutte quelle con il loro autore alla tastiera. C’è  una incisione dei Concerti nn. 1 e 2, con Leopold Stokowsky sul podio della Philadelphia Orchestra con l’ Autore al piano. Un’altra con Andrej Gavrilov al piano e Riccardo Muti alla testa della stessa orchestra - della quale è stato per diversi anni Direttore principale e artistico - che eseguono i Concerti nn.2 e 3. La Philadelpia è diretta anche da Eugene Ormandy nei Concerti nn. 3 e 4 con l’Autore al piano. Queste sono solo alcune fra le più importanti incisioni dei 4 Concerti. Sergej Rachmaninov era considerato un grande pianista, un funambolico virtuoso della tastiera, al di la e oltre l’esecuzione dei suoi lavori. E il Concerto n° 3 non scherza affatto : per la sua esecuzione occorre un pianista che abbia grandi tecnica e doti di virtuosismo. Non si intende esaminare questi capolavori dal punto di vista musicale. Il compito è lasciato al critico. Interessa invece soffermarsi sull’impatto emozionale che provoca il n° 3: il ‘Rach 3’!, ed invogliare al suo ascolto. 
Interessa molto evidenziare in particolare il 3° movimento : Finale:alla breve. Preme però anche suggerire la visione del film “Shine”, una produzione australiana del 1966.
Il film racconta la storia di un pianista che, influenzato dal padre fin da ragazzo, resta completamente coinvolto dal 3° Concerto e come stregato dalla e per la sua esecuzione fino a diventarne ossessionato, tanto da allontanarsene rimanendo come vuoto dentro, come senza anima. 
Successivamente la difficoltà del pianista viene superata ed ottiene un grande successo artistico.
Anche il Concerto n° 2 è stato usato dal cinema per alcune colonne sonore, fra le quali : nel 1946 da D. Lean per il film ‘Breve incontro’ e nel 1954 da B. Wilder, per “Quando la moglie è in vacanza’.
Fatevi allora rendere dalla voglia di ascoltarlo/i o anche solo dalla curiosità.
Voglio sperare che questo scritto l’abbia indotta !!

Francoeffe

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