Attualità e Cultura, Ironie e Fantasie, Arti e Scienze, Musica e Spettacoli, Incontri e ...



domenica 6 gennaio 2013

AMANTEA 1971



Dopo averne tanto parlato  fra noi, finalmente quel 10 Agosto arrivò : saremmo alla fine partiti per quella vacanza. Era il 1971 e con altre 3 coppie di amici, a bordo di un furgone che chiamammo ‘Scarpantibus’ (da  una trasmissione radiofonica assai in voga all'epoca) siamo partiti per quella che poi sarebbe stata ‘la vacanza’ di cui avremmo parlato per anni : mèta Amantea in Calabria, via  attraversamento degli Appennini, costa adriatica fin sotto Peschici, costa jonica e attraversamento della Sila.
Durante il tragitto, fra panorami mozzafiato e  mangiate luculliane, si dovette ricorrere all’aiuto di un tale che si prestò ad accompagnare Roberto alla Farmacia più vicina, per far fronte ad un suo … sturbo, che lo portava ogni mezz’ora ad assentarsi dal gruppo per, il più lontano possibile, ‘scaricare’ quel che di più aveva in …corpo!!
Il tizio che si pestò, gentile per la verità, aveva una Guzzi da turismo. Il passeggero sul sedile posteriore svettava rispetto al conducente. Anche Roberto, che in quanto ad altezza… bè, lasciamo andare.
Per precauzione si era portato dietro un rotolo di igienica : fece una cosa saggia perché tornò indietro senza. Prima della fine della giornata arrivammo ad Amantea, dove ci aspettava un amico di Vittorio : lavorava e viveva a Firenze ma in Agosto ‘scenneva a bascio’! Ci stabilimmo nell’Albergo prenotato in precedenza : buona posizione a 50 m. dal mare; ottima cucina locale e buon vino.
In Albergo c’erano altre 2 coppie di Firenze : accostammo i tavoli e fin dalla prima sera facemmo vita in comune. Se fino ad allora si girava in 8 nel furgone, adesso si girava in 12. Non si finiva più di scendere, destando la curiosità degli amanteani, tanto che uno di questi, neppure l’ultimo, il Capo dei Vigili Urbani, chiese : “…ma voi per caso, siete una Compagnia? “. Con ciò intendendo una Compagnia di spettacolo. La risposta? Quale avreste dato voi? “Si certo, vede? stiamo cercando una divisa adatta a questo soggiorno”. Per l’ appunto eravamo davvero in un negozio di merceria perché volevano trovare proprio qualcosa che ci caratterizzasse maggiormente : una divisa appunto!
E la trovammo : le ragazze avevano Minni stampata; noi  maschi un simbolo Maya.
6 + 6!! Una Compagnia, appunto. Il Vigile si mise a disposizione per trovare lo spazio all’ aperto necessario ad una esibizione che ci invitò a fare; si preoccupò anche di affiggere le locandine che dovevamo fare a mano. Per i permessi…… Era lui il Comandante dei Vigili!!
Ci mettemmo al lavoro : Vittorio e gli altri pensarono ai versi, io alle musiche (avevo la chitarra con me) : 3 giorni chiusi in Albergo a comporre, imparare e provare le ‘canzoni’ che avremmo cantato. I testi erano parodie delle canzoni in voga al momento : ’La canzone di Marinella’, ‘In via dei Ciclamini’, ‘Com’è bello lu primmo ammore’ e altre. Pensammo anche ad alcuni balletti : il costume di Andrea fu ricavato da una calzamaglia nera di una ragazza, chiusa interamente da una cerniera sul davanti. Per farcelo entrare si stese supino e qualcuno gli chiuse la cerniera. Pare abbia ancora, dal pube fin sotto il collo,  la ‘pista’ prodotta dalla cerniera fra la lussuriosa peluria.
La ‘location’ era splendida : una terrazza in Amantea vecchia,  affacciata sulla marina : una specie di piazzale Michelangelo in piccolo.
Le parodie si rivelarono forse ’troppo ‘ardite’ tanto che le mamme, che erano venute allo spettacolo con i figli portando vino e prugne, se ne andarono con i piccoli a gambe levate. Rimase un pubblico prevalentemente maschile che si divertì un sacco.
I dirigenti della squadra  locale,  che aveva vinto il campionato, avendo ascoltato le nostre canzoni, ci chiesero di scrivere l’Inno Sociale per festeggiare l’evento. Cosa che facemmo con loro grande soddisfazione, cantandolo anche in occasione della cena di festeggiamento che organizzarono nel nostro Albergo. La serata finì sulla spiaggia, intorno al fuoco, con grandi quantità di vino e canti fino all’alba. Fummo anche invitati, quali ospiti d’onor, alla festa  di chiusura di un Nigth Club di cui il Presidente era proprietario.
Voi non ci sareste andati?

Francoeffe

Nessun commento:

Posta un commento