La voce
si sparse in un batter d’occhio. Mentre solo alcuni incidenti accaddero a La
Spezia e Roma, alcuni morti invece contarono Napoli, Livorno, Genova ed altre
città. Lo sciopero generale non fu neppure proclamato: le fabbriche e gli
uffici si vuotarono rapidamente e spontaneamente; le piazze si riempivano man
mano che le ore passavano. Oratori
Improvvisati cercavano di non far travalicare le spinte al disordine che pure erano
presenti. Togliatti era assai grave : lo curava il famoso Prof. Pietro Valdoni
e questo dava molta fiducia.
La radio
diffondeva notizie rassicuranti da una parte, ma dall’ altra si percepiva la
volontà di dipingere gli scioperanti come pericolosi e certamente sovversivi, pronti a ribaltare l’ordine.
In casa nostra erano intanto rientrati il babbo dal
cantiere, il nonno dall’ officina, lo zio Bibi dalla cabina della Valdarno.
C’era
stato un passavoce ‘ … tutti pronti, ma fermi!’: il risultato fu che nel giro
di un’ora la casa si riempì di amici la maggior parte dei quali armati : con
pistole, con fucili, anche con un mitra dal caricatore rotondo, proprio come
quelli che si vedono al cinema quando i film
parlano della guerra sul fronte russo.
Poi il
messaggio del ’ferito’ fu ascoltato.
La
vittoria di Bartali fece distrarre i più dall’attentato e dalla voglia di
ribaltare ……
Francoeffe
Francoeffe
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