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domenica 24 marzo 2013

Gregoriano


E’ bastato leggere il luogo per attirare la mia attenzione sul manifesto : Basilica di San Miniato al Monte. Con tutto il rispetto, avessi letto Chiesa dell’Isolotto oppure di S. Jacopino, forse non sarei ritornato indietro a leggere il messaggio contenuto : “Concerti di Canto Gregoriano” .
Dunque a uno di questi Concerti, anzi a quello di questa sera, non avendo altri impegni, avrei potuto partecipare. Rientrare a casa e dare il via ai preparativi è stato un tutt’uno.
E’ capitato anche che il parcheggio l’abbia trovato a due passi dalla Basilica, proprio in quella strada che una volta, con gli amici catalani chiamammo ‘canuttificio’. I miei amici, brindando dicevano :’ salut y forza al canut’, indicando la zona del corpo cui si riferisce il brindisi.   La sera che con questi amici in visita a Firenze passammo da quella stradina al buio per ammirare il panorama dalla scalinata della Basilica (chi non l’ha mai visto ci vada : potrebbe essere a pagamento più avanti!), nelle auto ai bordi di questa stradina c’era un gran daffare , tanto da far immaginare un certo lavorìo dei tanti ‘canut’. Da cui ‘canuttificio’.
Dunque il Concerto : una Messa da Requiem in memoria di un benedettino, grande  studioso della materia, vissuto a San Miniato.
Il Coro :’Viri galilei’, famoso Coro fiorentino che opera da molti anni, con voci maschili e femminili straordinarie per caratura, intonazione, disciplina, integrazione fra loro. Il modo di cantare il Gregoriano è calmo, pare anche riflessivo, con frasi lunghe che par non finiscano mai, per cui ai coristi non può mancare  il fiato. Al termine mi sono molto complimentato con uno dei solisti, un baritono . Ma và?!? Man mano che il Concerto andava avanti mi tornavano alla memoria episodi di quando ero ragazzo, quando andavo ai Vespri per cantare insieme a don Renzo, accanto a lui che suonava l'Harmonium. Ed era gregoriano.
Mi sovveniva che durante le funzioni intorno al feretro, c’era Piero Somigli che sorreggendo il Piviale del sacerdote, cantavano insieme – Piero  con la sua bella voce da basso sonora e chiara - : ‘…quando-o cie-e-li …., oppure .’ in Paradiso’.
Quanti ricordi ed emozioni in un Concerto, specie se eseguito in tale ‘location’, dove i molti turisti avevano si orecchi per la musica, ma gli occhi girovagavano dalle pareti alla cripta, al pavimento, al pulpito.
Fuori, all’uscita, dalla gradinata lo spettacolo della città già nella penombra con all’ orizzonte il rosso-violaceo del dopo tramonto. Un trionfo di luci e colori illuminavano quello della Civiltà!

Francoeffe

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