Avete letto bene il titolo : senz’altro e senza ombra
di dubbio vi è scritto ‘La Ciaccona’. Non la ‘ciacciona’ nel senso, credo solo fiorentino, di indicare chi ficca il
naso in cose e affari non suoi ; neppure ‘ciaccola’, nel senso di chiacchiericcio
raccolto chissà dove e da chi.
Ciaccona, è scritto Ciaccona!
Dunque Ciaccona.
Ma ho scritto la Ciaccona, con ciò intendendo che ce ne sia una sola di
Ciaccone. In realtà ce ne sono e anche parecchie : ‘Ciaccona’ è un movimento di
danza, un ballo insomma, che si praticava nel XVII° secolo, in tutta Europa,
particolarmente in quella parte che, con una definizione moderna, oggi si conosce come Germania.
Dunque : Ciaccona e Danza.
Per le necessità delle Corti le musiche venivano
scritte dai Konzertmeinster, cioè da
quei musicisti di un qualche rilievo che, al soldo del Signore, erano incaricati di provvedere alle musiche
che in ogni occasione occorrevano a Corte. Servizi religiosi, ricevimenti e
feste; fidanzamenti e matrimoni; ricorrenze liete e non liete, cerimonie di
ogni tipo e così via. Fra le danze più richieste ed eseguite perché in voga,
c’era la Giga, la Corrente, l’Allemanda e, per l’appunto, la Ciaccona. Solo più
avanti si affermò il Minuetto. Basterebbe vedere di quali parti (movimenti)
sono formate le Suite e le Partite di
J.S.Bach per rendersene conto.
Ad es.: la Partita n° 2 in Re minore, BWV 1004 per
violino solo, è formata da: Allemanda, Corrente, Sarabanda, Giga, Ciaccona. La Ciaccona. Si, perché quando si dice ‘La Ciaccona’ si intende questa della Partita n° 2. Non è necessario
neppure aggiungere in Re minore e per violino solo : questa è ‘La Ciaccona’! Non è l’unica, ma la
più intrigante e famosa. Sembra una scommessa eseguirla.
Negli anni l’ho potuta ascoltare dal vivo da tre
grandissimi esecutori su tre strumenti diversi : da Arthur Rubinstein al piano
e da Andres Segovia alla chitarra al Teatro della Pergola; da Nathan Milstein,
violinista, al Teatro Comunale. Si
abbassano le luci, gli spettatori finiscono di accomodarsi nelle poltrone,
mentre il violinista, con l’archetto abbassato e il violino in mano, aspetta il
silenzio assoluto mentre si concentra ancora un attimo. Ottenuto il silenzio,
imbraccia il violino, alza l’archetto e ‘cede’ il primo accordo al pubblico che
trattiene il respiro preso com'è dall’emozione delle prime note, che cresce con lo svilupparsi della
trama, complessa e magicamente affascinante. Chi la conosce la segue
godendola mentalmente; chi l’ascolta per la prima volta resta stregato e sorpreso da tanta complessità, come capitò al sottoscritto ascoltandola alla
radio da Arturo Benedetti Michelangeli nella trascrizione per pianoforte di F.
Busoni. Adesso ho la fortuna di possederne diverse incisioni, dal vivo e da
studio : da Segovia, da Rubinstein, da A.B. Michelangeli, da N. Milstein, da S. Piovesan in una preziosa incisione
eseguita con il Guarnieri del Gesù di Genova. Il suggerimento mi pare ovvio :
ascoltarla con l’orecchio del cuore, cercando di carpirne il messaggio segreto,
lasciandosi rapire da questa musica magnifica.
Francoeffe
Nessun commento:
Posta un commento